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I VACCINI SONO OBBLIGATORI, MA SERVONO REALMENTE?

La questione e' ormai di attualita' da mesi ma prima di parlarne ho voluto comprendere diverse sfaccettature partendo da una mia esperienza personale. Nell’ottobre 2016 sono stato in Burkina Faso e in Niger, prima di partire ho dovuto fare il vaccino per la febbre gialla e due richiami. Normalmente non ho nessun problema di salute, anzi, si puo' dire che ho una buona reazione ai virus. Il mio soggiorno nei due paesi africani e' stato una tragedia, ho avuto di tutto. Dalla febbre alla colite acuta, una debolezza costante con problemi di mal di testa fortissimi.
La mia reazione fu di stupore come di spavento, abituato a stare bene e a non riscontrare nessun tipo di problema ho creduto di essermi preso chissa' quale malattia. Al mio rientro sono corso da un amico medico che da sempre mi cura, dopo alcune domande mi ha subito messo tranquillo spiegandomi che la mia situazione era dovuta ai vaccini. Ho passato i quarant’anni e ho un ottimo sistema immunitario, non ho nessun problema di salute e la mia prima domanda sui vaccini obbligatori e' stata:
ma un bambino che non ha ancora un sistema immunitario sviluppato e sicuramente e' meno forte di me come puo' resistere a tanti (10) vaccini obbligatori?
Come e' noto il sistema immunitario si sviluppa nei primi anni di crescita e una buona alimentazione aiuta moltissimo tanto che il primo problema per i bambini nati in Africa e' quello di avere del cibo per poter sviluppare le difese immunitarie; al contrario saranno sempre in difficolta' e facilmente attaccabili da virus e malattie.
Una seconda domanda che subito mi e' sorta e' quella relativa al perche' i bambini in Italia dovrebbero fare ben 10 vaccini mentre in Europa questo non avviene?
Si parla di epidemia, di pericolo morbillo … insomma la metodologia e' sempre la stessa: provocare panico dando poi la soluzione. Ma nella realta' non esiste nessun tipo di pericolo epidemia e soprattutto non vi e' nessun tipo di azione simile a quella del governo italiano in nessun altro paese dell’Europa.
La partigianeria riguardante la questione dei vaccini ha fatto perdere il senso della questione e dell’analisi, tanto che spesso si sentono in tv, come sui giornali, considerazioni assolutamente inappropriate. Ecco allora che i medici insorgono spiegando che senza vaccino sarebbe una tragedia e spiegano che i dati relativi all’importanza dei vaccini confermano la necessita' di procedere verso la vaccinazione di massa.
La scienza deve essere utile all’uomo e non agli interessi di non si sa chi, i dati relativi ai vaccini sono analizzabili e interpretabili in modi diversi in quanto sono i presupposti iniziali degli studi che vanno verificati. La questione e' nota come il fatto che chi solleva qualche obiezione viene tacciato di incompetenza e in alcuni casi radiato anche dall’ordine dei medici.
Importante, per comprendere la vita e la natura, e' certamente non avere una posizione dogmatica basata su convinzioni derivate dalle proprie idee. Mi spiego meglio: se a un prete si chiedera' se Dio esiste la sua risposta sara' certamente positiva per moltissimi fattori, la sua vita ed esistenza si basa sull’esistenza di Dio, certamente tutto verra' interpretato e valutato in relazione a questo tipo di convinzione. Lo stesso vale per lo scienziato che oggi fa ricerca in un’unica direzione, valutera' tutti i dati per confermare il modello a cui crede, lo fara' con convinzione e (quasi) sempre con onesta' intellettuale.
La verita' e' una sola: oggi non si piu' capaci di valutare le prove con oggettiva analisi e soprattutto non si ha piu' una visione olistica, ma si resta su posizioni parcellizzate mentre sappiamo con certezza che la complessita' della vita e dei suoi meccanismi ci sono sconosciuti. Avere certezze in campo scientifico e' un male per la scienza e per l’uomo, e' falso credere che la scienza produca una conoscenza certa, non e' cosi', e' l’analisi parcellizzata dei dati scientifici puo' condurre a molteplici errori.
Per comprendere meglio se i vaccini sono la vera e unica strada ho iniziato a studiare i dati sulla crescita demografica nel mondo. La mia idea si basa su una comparazione tra crescita e scoperte dei vaccini, riporto una frase scritta da Massimo Livi Bacci in: Storia minima della popolazione del mondo:
Naturalmente, se la penuria si trasforma in grave carenza di nutrimento allora la mortalita' accresce, la popolazione si contrae, o sparisce, e nessun adattamento e' possibile. Altra forma di adattamento quasi automatico, e comunque indipendente dall’azione umana, e' quella che si forma di fronte a quegli agenti patogeni, produttori di infezioni, che generano immunita' permanenti o semipermanenti in chi li subisce, come avviene per vaiolo o per il morbillo.
Con cio' non voglio sostenere che i vaccini siano inutili, ma che non sono certamente la motivazione per cui oggi non esistono epidemie. Infatti e' facilmente comprensibile che se la soluzione sono i vaccini allora non si comprende perche' sino agli anni ’70, chi come me ha fatto il morbillo come altre malattie sia ancora in vita e soprattutto si dovrebbe spiegare come mai non abbiamo vissuto in una situazione di costante epidemia.
L’invito e' di fare attenzione, di essere meno partigiani e di comprendere meglio la complessita' della vita e analizzare maggiormente l’importanza dell’alimentazione come della pulizia e dell’igiene.

 

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