logo sito Fratus modern U HD

 

RISCOPRI IL TRADIZIONALISTA CHE C’È IN TE

tradizionalismo comunitaristaIl processo di trasformazione che caratterizza quella che viene definita la post-modernità, è connotato dal brusco passaggio da un capitalismo fordista, concreto, industriale, connesso ancora alla comunità nazionale ad un turbocapitalismo sovranazionale, apolide, finanziario ed iper-tecnologico. È associato, nello stesso tempo, ad una vera e propria mutazione antropologica, che estremizza la propensione a un individualismo super-egoistico, che coinvolge opinioni, gusti, aspirazioni, residue volontà (che tendono presto a ridursi in velleità).
In questa fase storica, tutte le forme d’aggregazione rischiano di essere dissolte: nazioni, classi, partiti, famiglie, popoli interi sembrano squagliarsi. Persino la naturale identità sessuale, che tiene in vita le specie, partecipi del compito sacro, divino, della riproduzione, è messa in discussione. Tale sistema mira all’uomo e alla sua psiche e all’ acropoli dell’anima, favorendo e avvantaggiandosi delle umane debolezze, delle sue depressioni, delle sue disperazioni: nella quasi totale “indifferenza” o, peggio, nella complicità di sedicenti politici. L’unità interiore della famiglia e della persona viene disarticolata e frammentata, anche in questo caso dal classico divide et impera: si genera allora la possibilità di condizionamento. Noi stessi, vittime della disgregazione, siamo ridotti, alimentandola più o meno consapevolmente, ad essere aguzzini in un tragico effetto domino della rottura d’unità interiore, familiare e comunitaria. Tutto ciò si traduce in un tragico circolo vizioso nel quale il carnefice è nello stesso momento vittima.
Questo procedimento di auto dissoluzione, però, ha da tempo innescato una Reazione, inevitabile, con la quale ci schieriamo. Per il Risveglio, quindi, delle nostre più radicate e profonde identità. Si tratta di un fenomeno europeo che in Italia, da nord a sud, si sta manifestato attraverso l’insorgenza di fenomeni complessi che, pur nelle loro diversità, hanno un filone comune, che risponde alla differenza tra comunità e società sostenuta da Tonnies.
Tradizionalismo, etno-regionalismo padano-alpino, e altri regionalismi, nonché meridionalismo e ruralismo, il ritorno al folklore, ai canti e alle musiche più nostre, più italiane. Viaggi sviluppati nel corso del tempo in forme più o meno consapevoli trovano una unità di fondo della riscoperta di valori tradizionali iscritti nella secolare storia d’Italia o delle Italie, tutte diverse e tutte amabili.
Se poi i vari “ismi” dei movimenti, non fanno simpatia, noi ce ne stacchiamo certi di non perdere il senso. Lo spirito di comunità, senza dover essere categorizzato, alberga, in maniera oggi forse informe, nel cuore della maggior parte degli italiani a dispetto della loro presunta perdita di identità. Nostalgia di un amore lontano ma mai morto, sentimento salvifico,
Nulla, secondo noi, inventò Tonnies quando parlo di comunità. Comunità è la naturalità collettiva degli italiani, che noi invochiamo per evidenza storica e non per gusto,come arma sempiterna contro i mali e le ingiustizie sociali di ogni tempo.
Sono istanze ,le nostre, di alternativa, al totalitarismo della tecno-struttura che denunciano “la confluenza tra liberalismo e tecnoscientismo”, possibile, come rileva Zarelli, “perché entrambi si presentano come ideologie immanentiste e razionaliste, fondate sull’inappartenenza, sullo sradicamento individualistico”. Tutto ciò, come abbiamo già detto, è funzionale allo sviluppo ipertrofico del turbocapitalismo postmoderno,volto ad esaltare la componente individualista del desiderio a discapito di ogni altra forma di essere e di relazionalità. A tutto ciò noi vogliamo contrapporre, per verità e per equilibrio, il vecchio patriottismo comunitarista, che non ha niente a che fare con il nazionalismo razzista moderno, come è nostra intenzione spiegare nei prossimi articoli.

 

SOVRANITÀ E IDENTITÀ LE SFIDE DEL TERZO MILLENNIO

COPERTINA SOVRANISTI A MILANO EBOOK

INTERVISTA A MASSIMO FINI E A FABRIZIO FRATUS

 

CONTRIBUTI AL COMUNITARISMO

GianfrancoGianfranco Costanzo - seppur viaggiatore per vocazione, anarchico per carattere, di mille interessi, ritorna alla terra per educazione, per curare quel pezzettino di mondo che si è visto affidato e ritrovarne i valori. Comunitarista e tradizionalista vorrebbe sostituire “ il noi” “all’io”. Si consola pensando che appena la controrivoluzione avra' ristabilito la benevolenza tra le genti ed ritorno alle tradizioni dei popoli, potrà ritornare ai suoi viaggi tra civiltà ancora autentiche.